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Denti da latte, perché curarli?

I denti da latte vengono sostituiti del tutto dai denti permanenti intorno ai 12 anni. Se vengono sostituiti, perché è comunque importante curarli? La funzione dei denti da latte è quella di mantenere lo spazio e guidare il dente permanente nell’eruzione: conservarne l’integrità consente lo sviluppo di una corretta attività fonetica e masticatoria nei primi anni di vita.

Da che età si può mettere l’apparecchio?

Il trattamento ortodontico si può iniziare anche quando sono presenti i denti da latte e si può dividere in due fasi. La prima fase, detta intercettiva, inizia in età precoce quando lo sviluppo osseo non è ancora terminato. L’ortodonzia intercettiva permette di correggere le divergenze di sviluppo dei mascellari come ad esempio la mancanza di spazio, arcate strette, mandibola arretrata o avanzata. Queste malocclusioni sono causate da un fattore genetico o da abitudini viziate del paziente. Le abitudini viziate più comuni sono: respirazione orale, deglutizione atipica, succhiamento di dito o ciuccio. Con respirazione orale si intende la respirazione attraverso la bocca, questa condizione è spesso dovuta da un ostruzione delle vie aeree (naso-faringe). I bambini respiratori orali hanno caratteristiche tipiche a livello facciale: forma del viso allungato, occhiaie, narici strette e sorriso gengivale. Le alterazioni più comuni a livello orale sono: il palato stretto, morso incrociato (denti inferiori più esterni rispetto ai superiori), morso aperto (assenza di contatto dei denti anterosuperi con quelli anteroinferiori).

Intorno ai 7-8 anni i bambini modificano il modo di deglutire passando da una deglutizione infantile a una deglutizione adulta. Quando questo non avviene ci troviamo di fronte a una deglutizione atipica.

La deglutizione atipica è l’atto deglutitorio scorretto eseguito interponendo la lingua fra i denti. La continua spinta della lingua sui denti causa disallineamento, modifica lo sviluppo del palato e influenza la pronuncia di alcuni fonemi come s/e/z. Per quanto riguarda il succhiamento del ciuccio è assolutamente necessario abbandonarlo una volta compiuti i due anni in quanto, come già detto in precedenza, l’azione esercitata dai muscoli della bocca e la pressione del dito sul palato causano un’alterazione nella formazione del palato e uno spostamento dei denti. Per il successo della terapia ortodontica è quindi assolutamente necessario correggere tali abitudini avvalendosi dell’aiuto di altre figure professionali come l’otorino o il logopedista. Una volta terminata la prima fase di ortodonzia intercettiva può risultare necessario un secondo intervento terapeutico per allineare i denti definitivi sulle arcate dentali già formate. Terminata la fase attiva del trattamento ortodontico, con il f ine di stabilizzare i denti nella nuova posizione, si consegna al paziente un dispositivo, chiamato contenzione, da utilizzare durante la notte che permetterà ai tessuti di sostegno del dente di adattarsi al cambiamento e di stabilizzare l’occlusione in modo permanente. La durata di un trattamento ortodontico può variare in funzione di fattori quali la crescita cranio facciale, complessità del caso, collaborazione del paziente.

Che tipo di apparecchio si utilizza?

L’apparecchio più comunemente utilizzato in ortodonzia intercettiva è l’espansore palatale, un dispositivo fisso, cementato sui molari, che permette di allargare gradualmente il palato creando così il giusto spazio per i denti definitivi.
Ormai da alcuni anni risultano assolutamente attuali ed efficaci, anche per l’ortodonzia intercettiva, gli allineatori ortodontici.

Cosa sono gli allineatori ortodontici?

Gli allineatori ortodontici sono una serie di mascherine trasparenti che si indossano di giorno e di notte, rimuovendole solamente durante i pasti, e che permettono di spostare gradualmente i denti fino a raggiungere l’allineamento desiderato. Questo tipo di sistematica è compatibile con qualsiasi tipo di attività sportiva. La sostituzione delle mascherine avviene ogni 7/10 giorni ed è gestita in autonomia dal paziente consentendo così di poter dilatare i controlli clinici presso lo studio dentistico. Gli allineatori sono realizzati con delle plastiche semi trasparenti evitando così l’utilizzo di fili e placchette metalliche come nell’ortodonzia fissa: ciò permette maggior comfort per il paziente sia da un punto di vista estetico sia da un punto di vista igienico (essendo le mascherine rimovibili i denti possono essere spazzolati in maniera più agevole). 

L’assenza di un dispositivo fisso azzera completamente le urgenze odontoiatriche che spesso sono causate dal distacco delle placchette o da fili sporgenti che irritano le mucose.